10_La Leggenda dei Cavalieri
Il Sole era tramontato già da un po’; Farax, Lin e Milo erano seduti al tavolo, in legno, ancora ruvido, quasi sembrava fosse stato appena lavorato. La cena era illuminata da due candele poste all’incirca simmetriche sul tavolo, che inquadravano il viso di Milo seduto di lato, mentre Lin e Farax erano ai due capi opposti; stavano mangiando una calda zuppa di riso.
Farax lì si sentiva come a casa ormai, anche perché il suo destino l’aveva portato in quel posto già da un anno e qualche mese.
°In fondo che cos’è una casa?° pensava Farax °un luogo al coperto, dove vivi la tua vita, magari con persone che ti vogliono bene…°
Così ripenso a casa sua, la sua vera casa, dove mamma e papà lo aspettavano, in Italia. Ripensò a quella in cui stava ora, temporanea si, ma anche lì c’erano persone che gli volevano bene e che credevano in lui e nelle sue capacità, cioè Milo e Lin. E inoltre non poté fare a meno di contare un terzo luogo, una terza abitazione, anche se ormai distrutta: la grotta dietro la cascata nel canneto di bambù; anche lì aveva una parte del suo cuore, con i Panda che aveva salvato e che lo avevano "incoraggiato ed aiutato" nella sua dura impresa di allenamento, risvegliando in se il cosmo che in tutti sta sopito.
Sorrideva leggermente durante la cena, e Lin di ciò era lieta; era molto contenta che tutto fosse andato bene, anzi, alla perfezione. Da più di un anno aveva fatto la conoscenza di quel ragazzo, ma ancora sapeva poco del suo passato. Si sentiva bene quando stava vicino a lui, quando lo guardava da lontano, o solamente quando pensava a lui, ma nonostante ciò non aveva intenzione di fraintendere i propri sentimenti e le sue emozioni, un po’ per paura, un po’ per vergogna.
Milo, guida ormai per entrambi i ragazzi, si sentiva quasi di troppo fra i due, in quanto aveva capito i loro reciproci sentimenti, anzi, molto probabilmente avendo un punto di vista esterno, era l’unico che aveva chiara la loro "situazione". Esperto cavaliere, di cui ne Farax ne Lin conoscevano la casta, era disposto anche a lasciarli fare, a patto che il ragazzo fosse comunque impegnato e fisso al massimo sul suo obiettivo.
Dopo cena, passata relativamente in silenzio, ognuno sui suoi pensieri, le scodelle vuote sul tavolo e le candele consumate per metà, Farax raccontò a Milo e Lin tutto ciò che gli era capitato nel canneto dal giorno della sua partenza. La paura, la fatica, il significato del suo incubo, che incubo alla fin fine non era, e l’esplosione del suo cosmo. Però alla fine dovette ammettere che in realtà era soddisfatto della sua esperienza, e ovviamente Milo e Lin lo erano del giovane aspirante cavaliere. Continuarono a parlare, ridere, scherzare, sospirare, e quando le candele erano quasi terminate, decisero di fare in fretta a rimettere a posto e di andare a letto; Farax era molto stanco, e il suo primo desiderio, dopo aver mangiato un buon piatto della cucina di Lin, era dormire su un letto…finalmente; letto poi per modo di dire: legno, sacchi riempiti di morbido grano, juta, ruvide coperte, ma d’altronde sempre meglio che dormire per terra…e poi in fondo era un allenamento.
Farax e Milo diedero la buonanotte a Lin ed entrarono nella loro stanza, poi dopo un cenno di saluto, i due si diressero ognuno verso il proprio giaciglio. Farax si stese subito, iniziò a ripensare casualmente alla sua infanzia, alle risate e litigi con le due sorelle,e ripensava e si preoccupava per loro e per il loro addestramento:
°Chissà cosa staranno facendo in questo momento…Vi auguro di poter sentire la stessa forza che ho sentito io quel giorno, sorelle mie…io vi starò sempre vicino col pensiero…fino a quando non ci rivedremo, un giorno o l’altro!°
Dopodiché si addormentò; non sognò niente, nè ebbe incubi, per fortuna, e la mattina dopo Milo fu costretto a chiamarlo, perché Farax non ne voleva sapere di alzarsi. Il Maestro aveva capito comunque che il suo era stato un sonno tranquillo; lo aspettava però una giornata affaticante, gli avrebbe spiegato il significato di "cosmo", l’avrebbe dovuto risvegliare di nuovo, ma cercare anche di controllarlo.
-Farax…Farax…forza, giù dal letto! Ti aspetto fuori per l’allenamento…-
Il ragazzo si svegliò e si alzò, ancora un po’ frastornato, e pochi minuti dopo era già pronto; Maestro ed allievo uscirono di casa , lasciando che Lin dormisse ancora un po’, e si diressero verso la cima fresca della collina, mentre il Sole stava sorgendo, e fra poco avrebbe iniziato a sprigionare calore e luminosità su tutta la Terra. Il ragazzo vide con occhi nuovi quel giorno, sentiva che qualcosa in lui era cambiato, qualcosa che lo faceva sentire più forte ma che al tempo stesso lo controllava e bilanciava.
I due arrivarono sulla cima della collina appena imbiondita dai novelli raggi solari, Milo si girò verso l’allievo dicendo:
-Dopo i tuoi allenamenti, sarebbe il momento che tu iniziassi a risvegliare il tuo cosmo, ma questo sappiamo entrambi che è già successo, perciò diciamo che faremo una specie di ripasso! … Parlami del cosmo Farax… - e Milo si mise con le braccia conserte aspettando una risposta dal ragazzo.
-Beh Maestro…non so dirle esattamente cosa sia il cosmo, ma ho percepito una nuova forza scorrere dentro me, scaturita però dal cuore…è come se mente, corpo e cuore si fossero uniti in una cosa sola, e più il mio cosmo arde e più mi sento in quiete ed equilibrato…!-
-Perfetto Farax, era questa la risposta che volevo- disse Milo –sei riuscito a descrivere il cambiamento che il cosmo provoca in ogni cavaliere, ma devo anche dire che mi ha stupito la tua umiltà; spesso succede che molte persone, dopo essere riuscite a raggiungere il cosmo, non siano potute diventare cavaliere, questo perché credendo di essere diventate forti oltre ogni limite, hanno dimenticato la loro umanità, dedicandosi solo al raggiungimento del potere assoluto. Comunque iniziamo dal principio: la Dea Athena e i suoi Cavalieri!
"Nella mitologia greca Athena è la dea della guerra, figlia di Zeus, il re degli dei, nata dal suo cranio indossante una scintillante armatura, l’Armatura Divina di Athena. Ma ad Athena non piaceva combattere, e le sue battaglie erano sempre difensive. Combattè contro Ares, Poseidone, Hades; queste guerre duravano molto a lungo, ma la dea al suo fianco aveva dei ragazzi che la proteggevano: i Cavalieri di Athena. Ragazzi con grande forza e coraggio, arrivavano da tutto il mondo. Siccome Athena odiava l’uso delle armi, i Cavalieri combattevano solo con i loro corpi, i loro pugni fendevano l’aria e i loro calci erano in grado di spaccare la terra. Vengono chiamati i "Guerrieri della Speranza", e ricompaiono ogni volta che un pericolo incombe sulla Terra, insieme alla loro Dea."-
-Quindi Maestro, ciò significa che anche la dea Athena è rinata su questa Terra?-
-Già, o almeno dovrebbe; non è molto sicuro ciò, ed è abbastanza complicata la situazione, ma continuiamo con la nostra spiegazione:
"I Cavalieri spesso rischiano la loro vita, ma dalla loro hanno la costellazione protettrice, per sopperire, con l’aiuto del cielo, alla mancanza della loro forza"-
-Ma Maestro, cosa significa esattamente questo?- chiese Farax, in piedi, ben dritto con le braccia lungo i fianchi, assorto nel racconto di Milo, mentre il Sole già riscaldava ben-bene il luogo dove si trovavano.
-Ora te lo spiego: ti dissi che la tua costellazione protettrice è quella del Panda, così come il Panda è l’armatura che vuoi conquistare. Bene, devi sapere che le armature non sono semplici involucri, ma vivono in simbiosi con il cavaliere che proteggono, così come la costellazione, che perde la sua luminosità se il proprio cavaliere muore; ma ho da dirti anche che il potere di ogni cavaliere deriva dal suo cosmo.
"Tutto è composto di atomi, i fiori, gli animali, le pietre ed anche i nostri corpi, tutto ciò che si trova sulla Terra; ma non solo, anche le stelle che brillano nel cielo e che individuano le costellazioni, tutto quello che esiste nell’universo è composto di atomi. Quindi distruggere qualcosa significa fondamentalmente scomporla in atomi. Prima della nascita della Terra, delle stelle e dell’universo, tutto era in una cosa sola; a causa del Big Bang questa cosa unica esplose creando tutto ciò che noi possiamo vedere oggi; quindi anche il tuo corpo è un piccolo cosmo che nacque in quel momento con il Big Bang. Ogni uomo ha dentro di se un cosmo, ed i cavalieri sono quelli che riescono a conoscerlo meglio."
Ecco cosa significa quando dico che il cielo può aiutarti, sopperendo alla mancanza di forza, il cielo inteso come cosmo che hai all’interno del tuo corpo; è questo che fa di un uomo un ^Cavaliere di Athena^"
Dopo questo riepilogo, visto che già sei riuscito a richiamare il cosmo che giace dentro te, dovrai riuscire a rievocarlo e a stabilizzarlo, cercando pian piano di accrescerlo. Per ora il mio compito è terminato, dovrai riuscire a concentrarti rievocando in te i ricordi ed i sentimenti che ti hanno permesso di risvegliare il cosmo la prima volta, e dovrai farlo da solo.-
-Certo Maestro, ho ben capito cosa volete dire…grazie!-
Così Farax si mise a sedere sull’erba leggermente umida della collina ed iniziò a concentrarsi, liberando mente e cuore dai tutti i pensieri.