Reveras mandò in risposta allo sguardo gelido di Sigmund un sorrivo perverso, arricciando le sue orride labbra. Il giovane studiò attentamente il suo avvesario: non ci voleva un genio per capire che era un insieme di parti di cadare prese da creature di diverse razze, dalla pandia pendevano budella e si scorgeva un cuore inumano. "Un punto vitale im piena vista, niente di più facile"
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal primo colpo caricato da Reveras, Sigund balzò all'indietro, poi mise un piede sul martello e lo usò come leva per saltare contro il mostro. Mentre era in aria estrasse il primo dei due cristalli che aveva nascosto nella cintura, lo spezzò in due stringendolo cn la mano. La prima metà la conficcò nel collo del mostro, mentre tornava in basso frenò la caduta premendo il suo piede contro la mano di Reveras che si fratturò all'istante. Dopo aver arrestato la sua caduta conficco la secondà metà del cristallo nel cuore inumano del mostro, trapassando le budella.Fece dietrofront e si aspettò che il mostro caddesse a terra. Il respiro di Reveras era irregolare ma nn senti nessun tonfo, si voltò e vide il mostro, ancora in piedi, che teneva una mano poggiata sul cuore.
-Non sei morto al primo attacco, ti faccio i miei complimenti, perchè dovresti esserlo. Chi sei?- negli occhi di Sigmun si poteva scorgere un briciolo d'interesse.
-M-mi chiamo Reveras e sono una delle migliori creazione del mio signore Umbrifero- la sua voce era soffocata -se mi batterai potrai sfidarti cn lui, aspetta me o te nella prima sala che troverai prendendo il corridoio a destra di questa stanza, ma nel nome del mio signore io farò di tutto per non farti passare, lo servirò fino alla fine-
-Ammirevole- lo canzonò Sigmund - non c'è che dire...-
Estrasse il secondo cristallo, offrì cm tributo una goccia del suo sangue e la versò sull'oggetto sfavillante che teneva in mano. Il cristallo s'illuminò, ma di una luce quasi scura, qualcosa d'indistinto cominciò a prendere forma dall'oggetto che sino a poco fa era un cristallo. Quando finì l'evocazione il mostro capì che cosa Sigmund brandiva fra le mani. Una spada. La guardia era in argento, il manico rilegato in cuoio, il pomello (sempre d'argento) aveva uno smeraldo, verde cm gli occhi del ragazzo, incastonato al centro, infine la lama era d'ambra, un minerale nero e durissimo. Quella era la vera spada di Sigmund, non la portava quasi mai con se, ma adesso l'aveva evocata dal luogo in cui l'aveva nascosta. Sigmund posizionò la spada dietro la sua testa, pronto a sferrare un colpo.
-...ma non vedo il motivo di prolungare questo scontro, tu non m'interessi. Mi spiace Reveras, ma per te finisce qui. Ti spazzerò via con un solo colpo della mia spada e di ciò che sei non resterà nemmeno la polvere-.
Sigmund mormorò una parola incoprensibile alla sua spada [la parola è: Akfnari], essa vibrò in risposta cm se fosse viva. Con un urlo il givane lasciò il fendente, ed una luce nera investi in pieno Reveras.
Polvere e cenere si depositarono pian piano sul pavimento, a differenza di alcuni pezzi incandescenti del martello di reveras che caddero a terra cm macigni.
"Reveras ha detto che Umbrifero aspetta uno di noi due in una sala adiacente a qst, nn chiedo di meglio".
-Vilya!- non poteva chiedere alla ragazze di combattere contro suo fratello, nemmeno lo voleva, voleva sfidarlo da solo. La ragazza si voltò.
-Io devo andare, ho una faccenda da sbrigare, grazie di tutto Vilya- detto qst Sigmund si allontano dalla stanza correndo, diretto alla sala dove stava Umbrifero.
adesso tocca a noi due caro il mio Umbrifero
Edited by Lord Sigmund - 13/12/2008, 17:50