Cerco un amore sincero, Fanfiction composta da 10 capitoli

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MarySaeba92
view post Posted on 18/4/2009, 20:06




XD grazie!
 
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view post Posted on 18/4/2009, 22:08

Semidivinità

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davvero interessante
è una ff curiosa ;)
brava =)
 
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MarySaeba92
view post Posted on 19/4/2009, 14:47




Capitolo 5: Amo quel ragazzo?

Naraku va da Kanna perchè lei gli spieghi matematica, e la nostra dolce protagonista comincia a sentirsi un po' strana...nel senso buono della parola..

Kanna si affrettò ad aprire la porta.
Un tuffo al cuore. “Salve Ojimoto” disse con un sorriso ammiccante.
“Prego” lo fece entrare, dirigendosi nella sua camera.
Alcuni rumori provenivano dalla stanza accanto.
Grugniti maschili e gemiti acuti. Naraku drizzò le attenzioni a quei suoni che di pudico non avevano niente. Kanna abbassò lo sguardo, aprendo il quaderno.
“Scusami…” Naraku scorse la scia di una lacrima sulla sua guancia.
“Non importa. Allora, me le spieghi queste frazioni algebriche?!” esclamò ridendo.
“Certo, ora ti faccio vedere. Non è difficile…”

Dopo un paio d’ore, Naraku era convinto di aver capito le equazioni.
Kanna spiegava in maniera semplice, aveva una voce così tenue e dolce…
Era un piacere ascoltarla. Non sembravano regole matematiche, le sue, piuttosto splendide poesie ricche di bellezza.
“Grazie Kanna, forse arriverò al 6!!” “Lo supererai, credimi”
Lo sguardo di lui ricadde su una fotografia posta sulla scrivania; ritraeva Kanna, con un’espressione felice, e un’altra ragazza che l’abbracciava sorridendo. Erano bellissime, entrambe.
“Quella è Kikyo, la mia migliore amica”
“Non l’ho vista a scuola”
Kanna divenne improvvisamente melanconica.
“Si è trasferita in Francia l’anno scorso. Suo padre lavora lì”
“Ti manca?”
Kanna sospirò, quasi ad evitare il pianto. “Da morire”
I rumori nell’altra stanza continuavano.
“Mi dispiace” disse lui stavolta.
“Di cosa?” Scrollò le spalle. “Lo sai”
“Cambierà.”
“E allora perché desideravi morire?”
Tremò.
“A volte, mi capita di volerlo…quando mi sento oppressa e sola. Però penso che ci siano persone che stanno peggio di me e cerco di ritrovare la voglia di vivere”
“Ti ammiro. Al tuo posto, sarei scappato”
Kanna lo guardò stupita. “E dove potrei andare?” “Mah, non lo so, qualcosa troveresti…meglio che avere tutti quegli idioti che ti deridono senza alcun motivo”
“Il motivo è che mia madre è una…” “E allora? Cosa c’entra con te?”
Rise.
“Sei molto più carina quando sorridi, Ojimoto, fallo più spesso”
Si alzò, sfiorandole la fronte con le labbra.
“Te ne vai?” “Vuoi che rimanga?”
Lei arrossì. “No…no, non intendevo questo, io…”
“Chi l’avrebbe mai detto…proprio tu, Kanna Ojimoto…”
Si diresse all’uscio.
“Proprio io, cosa?”
La risposta fu una risata di gusto, fresca e sincera.
Quando se ne andò, Kanna si toccò il punto in cui lui l’aveva baciata con una delicatezza più unica che rara.
Aprì il suo libro di poesie, sotto l’indice Amore

I RAGAZZI CHE SI AMANO, JACQUES PREVERT

I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.


Kanna avvertì una strana ed appagante sensazione invaderla da capo a piedi.
Si era forse innamorata di quel ragazzo?

TO BE CONTINUED…
 
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view post Posted on 19/4/2009, 15:40

Semidivinità

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beh, bello anche questo capitolo ;)
 
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• Y a g a m i _ P r i n c e ~
view post Posted on 19/4/2009, 16:01




bravissima ancora
 
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MarySaeba92
view post Posted on 19/4/2009, 16:36




grazie mille yagami-kun <3
 
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MarySaeba92
view post Posted on 20/4/2009, 15:52




Capitolo 6: Una speranza per me?

Non fatevi ingannare dalle apparenze, dico solo questo :P

Kanna rimase non poco sbalordita quando, varcando la soglia dell’istituto, non udì alcuna presa in giro. Ne approfittò, fermandosi perfino ad acquistare una merendina al distributore.
Entrò in classe, sorridendo lievemente, vedendo Naraku.
Questi alzò la mano per salutarla, ma a precederlo fu Kagome, che la abbracciò di slancio.
“Kanna!! Sei sempre puntuale, tesoro! Dove hai comprato questa collana, è magnifica! Per non parlare degli orecchini!!”
Kanna provò a darsi un pizzicotto. Era tutto vero! Kagome la lodava e la trattava come se fossero amiche da sempre.
“G…grazie…”
“So che ti sembro strana, ma l’altro giorno mi hai fatta riflettere. Hai ragione, non mi hai fatto nulla di male, scrivi poesie stupende e vorrei chiederti perdono per tutte le volte che ti ho detto delle brutte cose”
Kagome la guardava con dolcezza. Non poteva crederci. Era magnifico.
Se Kagome fosse diventata sua amica, lo sarebbe stata la scuola intera.
“Va bene, Kagome…” L’altra gridò di gioia.
“Evviva! Siediti qui!!” Kanna osservò Naraku, che le mostrò il pollice alzato.

“Cosa prendi per pranzo?!” cinguettò Kagome, bevendo una cola dietetica.
“Oggi hanno fatto gli spaghetti, prendo quelli” rispose ancora perplessa afferrando il vassoio.
“Beata te che rimani con quel fisico…io sto ingrassando!”
Kanna strabuzzò gli occhi sul suo pancino piatto e sulle gambe snelle.
“Scherzi?! Sei la ragazza più bella e sensuale di tutte!”
Kagome storse la bocca, passando le mani fra i meravigliosi capelli un po’ mossi, neri come il carbone. “Può darsi ma Inuyasha ha cominciato a preferire la ragazza dell’altra classe, Ayame…”
Kanna arrotolò gli spaghetti nella forchetta.
“Questo non significa che tu sia brutta, ma che lui non ti merita”
Kagome sorrise. “Già…ma a te piace Naraku Onigumo?!”
Kanna rischiò di strozzarsi. “Come?!! Certo che no!! Voglio dire…è simpatico, ma…nient’altro”
“Sono contenta di saperlo, perché a me interessa e…non vorrei che diventassimo rivali…” mormorò suadente. Kanna scosse il capo, concentrandosi sul suo piatto.

TRE GIOVANI FIORENTINE CAMMINANO, DINO CAMPANA

Ondulava sul passo verginale
Ondulava la chioma musicale
Nello splendore del tiepido sole
Eran tre vergini e una grazie sola
Ondulava sul passo verginale
Crespa e nera la chioma musicale
Eran tre vergini e una grazia sola
E sei piedini in marcia militare


Com’era dolce quella poesia…soave, leggiadra.
Kanna adesso si sentiva come una di quelle tre vergini. Spensierata, contenta.
La vita sembrava mostrarle finalmente un brillante raggio di sole.
Tornava a casa quasi saltellando. Ma come mai Kagome era cambiata in maniera così repentina?!
Ora come ora non se ne preoccupava più di tanto. E poi era così innamorata…Naraku si era dimostrato gentile e premuroso nei suoi confronti. Erano due settimane che gli dava ripetizioni di matematica. Ogni volta che lo guardava negli occhi sentiva un tuffo al cuore, e la certezza del suo amore si faceva più salda.
Mentre si gongolava nell’immagine del suo caro Naraku, sentì qualcuno che la chiamava.
Si voltò. Era lui!
“Ciao Kanna. Ti accompagno, se ti va!”
Kanna sorrise. Un sorriso splendido, abbagliante.
“Certo!”

“Prego accomodati”
“Kanna!!” Kagura scese le scale rapidamente.
“E’ arrivata una lettera per te, l’ho messa in camera tua” “Grazie” e volò nella sua stanza, curiosa.

Naraku osservò le mani tremanti di Kanna stringere quel foglio di carta. I suoi occhi pieni di lacrime. Non disse nulla, permettendole di godersi quella lettera, probabilmente molto importante.

Mia dolcissima Kanna,

avrei potuto spedirti una mail, ma scrivere su un foglio di carta con la mia penna mi sembra più adatto, poiché trovo sia una forma più intima e personale.
Qui va tutto bene, anche se è tutto molto caro, ma ho parecchi amici, la scuola è buona e il francese è una lingua stupenda, ti ricordi quando facevamo finta di parlare come delle signorine snob con la erre moscia?
E tu come stai, tesoro? Continui a scrivere e leggere poesie? Spero di sì, sei così brava.
Hai un talento magnifico e so che saprai coltivarlo al meglio.
Mi manchi tanto, sai stellina…mi mancano quegli abiti storti che cucivamo, gli esercizi di giapponese antico che ci facevano impazzire, le classifiche dei karateka più carini che vedevamo in tv…
Mi manchi, Kanna-chan. Vorrei tanto riabbracciarti.
Sei speciale e non devi cambiare per nessun motivo.
Mi dispiace che fra cinque minuti inizia la lezione di educazione civica, altrimenti continuerei la lettera.
Una cosa, comunque, rimarrà per sempre invariata.
Ti voglio tanto bene.
Con immenso affetto ed un mare di baci,

La tua Migliore Amica

Kikyo ♥


“Ki…Kikyo…” Kanna piangeva sommessamente.
D’improvviso, qualcosa di caldo e soffice l’avvolse.
“Naraku…”
“Kikyo ha ragione…sei speciale…”
Le sollevò il viso.
A Kanna il cuore batteva dappertutto. Nelle orecchie, in gola, nello stomaco.
Questione di un attimo.
Le labbra di lui si posarono su quelle di lei con un garbo ed una delicatezza vellutati.
Questa volta, le lacrime di Kanna erano colme di felicità.

TO BE CONTINUED…
 
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view post Posted on 20/4/2009, 16:02




:ave:
 
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MarySaeba92
view post Posted on 20/4/2009, 16:05




addirittura XDDD ^//^
 
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view post Posted on 21/4/2009, 14:49

Semidivinità

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bello!
finalmente "vediamo" anche kikyo ^^
 
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MarySaeba92
view post Posted on 21/4/2009, 17:18




xD No Kikyou non si vede. C'è solo quella lettera.
Forse...<3

Capitolo 7: Mi hanno imbrogliata?

Vediamo se questo capitolo vi piacerà...il finale penso di no, ma le risposte nel prossimo capitolo

Era stretta fra le sue braccia, e il suo calore l’avvolgeva come una morbida, piacevole coperta in una giornata di fresco autunno.
Ma lui, il suo bacio, erano meglio di una tazza piena di caffè e di un termosifone sul quale posare le dita immobili per i brividi gelati.
Ora, non un solo pensiero malinconico sfiorava la sua giovane mente, velata dall’amore, adesso rafforzato e privo di qualunque ostacolo.
Mentre il suo cuore danzava, pompando incessantemente, risuonavano le parole di una bellissima creazione, la confessione dei sentimenti verso l’amato da parte di un’adolescente con le gote rosse.

SETA, ALESSANDRO BARICCO

Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi.
Non aprire gli occhi se puoi, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte, adesso le voglio vedere, mi piace vederle sulla tua pelle, così, ti prego continua, non aprire gli occhi io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te


E le sentiva, quelle mani un po’ ruvide, ma delicate, posate sul viso e poi sul collo.
Un desiderio mai espresso, e in fondo mai cercato, perché non credeva che questo momento sarebbe giunto. Allora, qualcuno l’amava, ed era lì, pelle contro pelle, le dita intrecciate.
Lui continuò, con morsi tenui ed innocui, giocando coi suoi capelli lisci.
Il suo primo bacio. Un’esperienza indescrivibile. Anche se si sentiva persa, perché sensazioni del genere mai l’avevano colta.
“Kanna…forse è ora di tornare a casa”
Non sapeva che ora fossero, dove si trovasse.
“Sì…” gli occhi lucidi.
“Ci vediamo” un ultimo bacio, sulla guancia, e poi uscì, nascondendo il suo turbamento.
Kanna sospirò.
Non sarebbe riuscita ad ingoiare un solo boccone quella sera.
Si sdraiò sul letto, toccandosi le labbra.
Che bacio…

Evitò perfino quei rumori imbarazzanti, il mattino dopo, indossando uno dei suoi abiti preferiti.
Una lunga veste bianca con fiorellini arancioni.
Due mollettone nere in contrasto col suo candore e, cartella in spalla, si avviò a scuola.
Entrò e fu come una scena a rallentare.
Questa volta non poté impedirsi di sbarrare gli occhi. Provò a darsi un pizzicotto.
Kagome e gli altri ridevano come un clan di iene.
Non era sua amica.
Era un imbroglio.
Ciò che frantumò il suo cuore già ferito, fu capacitarsi che anche il suo Naraku l’aveva ingannata.

TO BE CONTINUED…
 
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view post Posted on 21/4/2009, 17:32




:congrat:
 
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MarySaeba92
view post Posted on 21/4/2009, 19:15




aaaah persino i fiori ** <3
 
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MarySaeba92
view post Posted on 23/4/2009, 16:57




Capitolo 8: Non mi hai mentito?

Vediamo cosa ha combinato Kagome...huhu, avrete voglia di staccarle la testa (come anche io è.é)

Kanna osservava senza riuscire a muovere un muscolo quei fogli appesi in ogni angolo dell’edificio, su ogni armadietto, sui cestini per i rifiuti.
Vide Inuyasha avvicinarsi con uno dei volantini, seguito da Kagome e dal resto del gruppo, sorridendo sprezzante.
“Ojimoto, non pensavo fossi così audace, altrimenti ti avrei chiesto anche io di aiutarmi in matematica!”
Lo sguardo della ragazza ricadde nuovamente su quel foglio.
Vi era ritratta una ragazza con un costume succinto, in una posizione ben lontano dall’essere pudica, e sul collo…il suo viso.
La scritta enorme e fosforescente. NON SI LIMITA ALLE MATERIE SCOLASTICHE!
Kagome rideva, maligna, senza fermarsi. Lo sapeva. Sapeva che stava macchinando qualcosa.
Sperava tanto che fosse un incubo.
La sua felicità. Quanto era durata?

SAN MARTINO DEL CARSO, GIUSEPPE UNGARETTI

Di queste cose
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro.

Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto

Ma nel mio cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato


Ieri. Solo ieri, tutti erano gentili cortesi.
Ed ora…era come se quell’idillio fosse stato spazzato via dal più disastroso degli uragani.
Una voce, conosciuta, amata, si levò sopra alle risatine.
“Salve ragazzi!!”
Kagome si attorcigliò al corpo solido di Naraku. “Grazie per averci aiutato, ti assicuro che non te ne pentirai…” mormorò contro il suo collo.
Kanna udì le sue parole ed evitò di guardarlo in faccia.
Si era fidata. Gli aveva dato una mano, ospitandolo in casa sua, parlandogli di Kikyo, baciandolo, donandogli il suo respiro.
Era stato solo un gioco, per lui. Voleva farla innamorare di sé per quel piano, ideato con Kagome, e l’aveva resa ridicola, ancora più fragile.
“Aiutato? Di che parli?”
Bravo attore.
“Su, non fare il modesto…” continuò languida.
“Ehi Onigumo! Ecco spiegato il tuo affiatamento con la piccola Kanna! Mi sarei unito anche io se avessi saputo che sotto quelle lenzuola mal messe c’era un corpo così!” esclamò Inuyasha sventolandogli il foglio davanti agli occhi. Naraku glielo strappò di mano.
“Ma cosa…cosa diavolo è?!?”
Sembrava sconvolto ma Kanna non vi diede peso. Fingeva.
“Kanna…”
Una sola lacrima.
“Non dire niente”
Si diresse verso la porta, il cuore ridotto a brandelli.

“Che cazzo avete fatto?!”
Naraku stracciò il foglio, accecato dall’ira. Non capiva.
“E’ solo uno scherzo, Naraku, di che ti preoccupi?” fece Kagome scrollando le spalle tranquillamente. Naraku la incenerì con lo sguardo.
“Lo dirò una volta sola. Voi la dovete lasciare in pace. Smettetela di farla soffrire, Dio Santo! Che cosa vi ha fatto quella creatura, così dolce e meravigliosa?! Come fate ad essere così bastardi?!”
Riuscì a zittirli. Tutti si dileguarono, meno Kagome.
“Sua madre ha rovinato la mia famiglia”
Ma Naraku era già uscito.


L’altalena cigolava, le prime gocce di pioggia picchiettavano leggere.
L’acqua plumbea cominciò a fondersi con i suoi rivoli salati.
“Kanna!”
Non si mosse. L’avrebbe raggiunta comunque. Si chinò a guardarla.
“Kanna…”
“Ti consiglio di iscriverti al corso di recitazione” sussurrò.
“Kanna…te lo giuro sulla mia vita…io non sapevo nulla!” “La commedia è concluda”
Lui la prese per le spalle. “Guardami negli occhi! Vedi tu stessa se sto mentendo!”
Kanna sollevò lo sguardo con lentezza.
Quegli occhi…quegli occhi ametista, a volte magenta…
“Kanna…io ti amo…”
Lei soffocò un singhiozzo e si gettò su di lui, baciandolo.
Non le importava del fango che le macchiava l’abito e le caviglie.
Lui non l’aveva tradita e l’amava.

TO BE CONTINUED…
 
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view post Posted on 23/4/2009, 17:43

Semidivinità

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bello, bravissima^^
ormai manca poco alla fine eh =(
 
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37 replies since 15/4/2009, 15:25   351 views
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