Dopo “Un sentimento che trascende il tempo” e “Il Castello al di là dello Specchio”, ecco che arriva anche il terzo film di Inuyasha, “ La Spada del Dominatore del Mondo”.
La storia è forse definibile la migliore dei finora tre film in Italia, quattro in Giappone, che chiarisce seppur in maniera cinematografica, molti tratti del passato del mezzodemone.
Duecento anni prima dell’era Sengoku, il padre di Inuyasha, il cui nome è ancora rimasto velato, dopo aver sigillato il suo nemico mortale, Ryukotsusei, perde la vita nello scontro con un nobile, Takemaru Setsuna, innamorato dell’umana che ha dato alla luce il secondogenito del Demone cane, Izayoi.
Quest’ultima è prima assassinata dallo stesso Takemaru, che preferisce uccidere la donna piuttosto che saperla fra le braccia di un demone, ma viene poi riportata in vita dal potere curativo di Tenseiga, una delle tre spade di appartenenza del Demone.
In seguito scopriremo che è proprio il padre di Inuyasha a decidere il nome per il piccolo, incitando Izayoi a fuggire dal castello ormai in fiamme dove combatterà per l’ultima volta.
Nella Tokyo dei nostri tempi il nonno di Kagome ritrova fra le cose dimenticate del tempio una preziosa e antica spada, sigillata dopo la morte del suo possessore, il cui fodero è abitato da uno spirito, Saya.
Dopo settecento anni, il sigillo che impediva alla spada di liberarsi si spezza, lasciando libera così Songa, una spada potentissima, capace di distruggere l’ordine naturale delle cose: questa è, la Spada del Dominatore del Mondo.
L'intento di Songa è distruggere il mondo intero, e per questo si impossessa prima di Inuyasha e poi del cadavere del defunto Takemaru, sfruttando il suo odio verso i discendenti del demone cane che l'aveva ucciso. L'unico modo per fermare Songa e Takemaru è usare insieme la forza di Tessaiga e Tenseiga, le altre due spade del padre di Inuyasha. Solo infatti la forza delle altre due può sconfiggere la più indomabile, Songa appunto. Questo però implicherebbe una collaborazione tra Sesshoumaru, il fratello maggiore di Inuyasha, e lo stesso mezzodemone, cosa alquanto improbabile vista la consueta battaglia che vige fra i due...
In uno scontro verbale senza fine, attraverso continue battaglie senza esito, seguendo i consigli del vecchio Saya, i due riescono senza esserne pienamente coscienti ad unire la potenza delle loro spade, e a distruggere Songa, liberando il mondo da questa incombente distruzione.
Riconfermato il cast tecnico, già risultato vincente precedentemente, dal direttore delle animazioni Hideyuki Motohashi al regista Toshiya Shinohara, allo sceneggiatore Katsuyuki Sumizawa.Ottime le animazioni, la fotografia e le musiche coinvolgenti di Kaoru Wada, che sembrano lasciar entrare dentro l’azione.
Anche il Character design è buono, molto somigliante al manga originale, seppur con qualche differenza a cui i due film precedenti ci avevano abituato.
Immagini:
Grazie ad Inuyashaportal.it