| Lo scrittore J. A. West, un appassionato studioso delle civiltà perdute, conobbe personalmente Schwaller de Lubicz, un eccezionale egittologo, teosofo ed esoterista prossimo anche alla cerchia di discepoli di Fulcinelli. In questo tipo di ambiente era diffusa la credenza che la Sfinge e la grande piramide di Giza fossero il prodotto di una civiltà di molto più antecedente a quella egiziana. Questo era dimostrabile dalle evidenti tracce di erosione che implicavano forzatamente una vita di almeno 5.000 - 10.000 anni più lunga di quanto riconosciuto dall'archeologia. Desideroso di verificare scientificamente queste affermazioni, West riuscì nel 1990 a organizzare una vera e propria spedizione scientifica sul posto. Ad essa, oltre che allo stesso West, presero parte il geologo Robert Schoch dell'università di Boston e il geofisico Thomas L. Dobecky e una equipè composta da un oceanologo, un architetto e altri due esperti in geologia. Sulla base di accurate indagini venne attestato che l'erosione del colosso, attribuita normalmente all'azione del vento e della sabbia, era dovuta invece a un altro elemento.- l'acqua. Usualmente si fa risalire la Sfinge, scavata direttamente nella roccia, e i due arcaici templi a essa connessi al 2.500 circa a.C. e la loro paternità è attribuita al faraone Chefren in base a una lapide recante il suo nome rinvenuta sul posto. Tenendo presente il clima estremamente secco dell'Egitto negli ultimi 5.000 - 6.000 anni e considerato il fatto che la Sfinge stessa è rimasta sepolta sotto il manto protettivo della sabbia per secoli e secoli, la sua accentuata erosione risulta un fatto inspiegabile alla geologia se non retrodatandone di parecchi millenni la costruzione, esattamente a quel periodo di forti precipitazioni che coincide con la fine dell'ultima glaciazione. Questo tipo particolare di erosione verticale è dovuta all'azione della pioggia nel corso dei millenni. Pur non potendo essere attribuita a un periodo di sommersione in acque marine - tesi cara a Fulcinelli - dimostra comunque inequivocabilmente la presenza di una antichissima civiltà, padrona di tecniche di estrazione e lavorazione della pietra incredibili per l'epoca con tutta la serie di considerazioni che ne conseguono. Sia West, sia Colin Wilson che Graham Hancoch, che hanno divulgato a livello mondiale queste scoperte e queste argomentazioni, ritengono, come Hapgood e molti altri del resto, che sia ormai innegabile l'esistenza di una civiltà mondiale da alcuni identificata con Atlantide presente almeno 10.000 anni prima di Cristo. Dopo il grande Diluvio dovuto allo spostamento dei poli, al conseguente scioglimento dei ghiacci e forse ad altre cause concomitanti, questa civiltà sarebbe scomparsa lasciando tuttavia alcuni nuclei di vita, affidati a ristrettissime cerchie sacerdotali, dispersi per il mondo. Queste colonie sopravvissute di Atlantide, divenuta preda dei ghiacci al Polo Sud o più tradizionalmente sommersa dalle acque dell'Atlantico, furono in grado di sopravvivere alla generale barbarie in cui cadde l'umanità e di riaccendere, millenni e millenni più tardi i fuochi delle nuove civiltà.
fonte: menphis75.com
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