Odino

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/6/2007, 18:22

Semidivinitą

Group:
The Master of The Forum
Posts:
24,426

Status:


Odino (norreno Óšinn, anglosassone Woden, tedesco Wotan) č una delle principali divinitą del pantheon norreno, e in particolare dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia.

Odino dimora ad Įsgaršr, nel palazzo di Vįlaskjįlf innalzato da lui stesso, dove, seduto sul trono Hlišskjįlf, osserva ciņ che accade in ciascuno dei Nove Mondi. In battaglia brandisce Gungnir, la sua lancia e cavalca Sleipnir, il suo destriero a otto zampe, nato da una portentosa unione tra il dio Loki (momentaneamente trasformato in giumenta) e il cavallo Svašilfœri.

Figlio di Borr e della gigantessa Bestla, fratello di Vķli e Vé, marito di Frigg e padre di molti degli dči, tra cui Thor, Baldr, Vķšarr e Vįli. Spesso viene inoltre definito "padre di tutti gli dči", o addirittura Allföšr ("padre del tutto").

Come dio guerriero raduna gli eroi morti in battaglia nel Valhalla, gli einherjar, presiedendo al loro banchetto. Infine Odino guiderą gli dči e gli uomini contro le forze del caos nell'ultima battaglia, quando giungerą il Ragnarök, la fine del mondo, nel quale il dio sarą ucciso, inghiottito dal temibile lupo Fenrir, per essere immediatamente vendicato da Vķšarr che ne lacererą le fauci dopo avergli piantato un piede nella gola.

Un importante tempio di Odino sorgeva ad Uppsala, in Svezia.

Essendo il pił antico degli dči e il creatore del mondo e di tutte le cose, Odino č il signore della sapienza, conoscitore delle cose antiche e profonde. Egli ha imparato per primo tutte le arti e in seguito gli uomini le hanno apprese da lui. Tra i molti epiteti di Odino, parecchi si riferiscono alla sua immensa sapienza: Fjölnir e Fjölnsvišr ("assai sapiente"), Sanngetall ("che intuisce il vero"), Sašr o Sannr ("che dice il vero"), Forni ("antico") e Fornölvir ("antico sacerdote"), cioč conoscitore di tutte le cose dal principio.

La sapienza di Odino č conoscenza, magia e poesia al tempo stesso. Egli non solo conosce i misteri dei Nove Mondi e l'ordine delle loro stirpi, ma anche il destino degli uomini e il fato stesso dell'universo.

Odino conosce i segreti delle rune, le lettere che, incise sul legno, sulla pietra, sulle lame delle spade, sulla lingua dei poeti, sugli zoccoli dei cavalli, sono l'origine stessa di ogni conoscenza e di ogni potere. Odino ottenne questa sapienza, diventando il primo Erilaz, ovvero il primo "maestro runico", immolando sé stesso in sacrificio a sé stesso.

Infatti per apprendere l'arte delle rune e della divinazione rimase appeso a un albero (verosimilmente Yggdrasill) per nove giorni e nove notti.

Fra le tante figure di divinitą guerriere della mitologia norrena, Odino si distingue per essere Sigrföšr ("padre della vittoria"), perché decide nelle battaglie a chi debba andare la vittoria, e Valföšr, ("padre dei prescelti"), perché sono suoi figli adottivi tutti coloro che cadono in battaglia. Con questi due nomi egli distribuisce in battaglia la vittoria e la morte: entrambi doni graditi ai guerrieri.

Odino č anche il guerriero per eccellenza, che combatte con le sue arti magiche. Molti dei suoi epiteti ricordano questo suo aspetto bellicoso: egli č detto Gunnarr ("signore della battaglia"), Göllnir ("[colui che] č nel frastuono"), Žróttr ("forte"), Atrišr ("[colui che] che cavalca in battaglia"), Frįrķšr ("[colui che] che avanza cavalcando").

L'infallibile lancia che egli regge in pugno, che gli č stata donata dai nani "figli di ĺvaldi", si chiama Gungnir.

Il furore spirituale, di cui Odino č il dio, non si manifesta solo nella battaglia, ma anche nelle composizioni letterarie. Per questo Odino č anche il dio dei poeti.

Si narra che parlasse sempre in versi e anche che fu lui a dare inizio nel nord dell'Europa all'arte della poesia, che č potere soprannaturale non lontano dalla stessa magia, perché tra le qualitą di poeta, vate, profeta e mago non vi č sostanziale differenza.

Odino rubņ ai giganti il sacro idromele che oltre a donargli la conoscenza delle rune, gli donņ anche l'arte poetica. Si dice che versņ parte di quell'idromele sulla Terra, elargendo agli esseri umani il dono inestimabile del canto.

In quanto patrono della magia, Odino pratica spesso il seišr, una forma di divinazione che comporta comportamenti sessuali giudicati ambigui o vergognosi (presumibilmente omosessuali). Il fratellastro Loki, nella Lokasenna, lo accusa per questo di avere "modi effeminati".

Con un cappellaccio in testa e un mantello sulle spalle, a volte reggendosi alla sua lancia come ad un bastone, Odino viene dipinto come un dio viandante, che cammina per le vie del mondo. Onde per cui egli č detto anche Vegtamr ("viandante"), Gagnrįšr ("[colui che] conosce la via"), Kjalarr ("[colui che va in] slitta").
Egli si muove lungo le strade come un pellegrino, dissimulando il suo aspetto e la sua reale natura.

Odino ha al suo seguito diversi animali. Innanzitutto i due corvi Huginn e Muninn (i nomi significano pensiero e memoria), che spedisce ogni giorno in giro per il mondo perché, quando essi ritornano al tramonto, gli sussurrino ciņ che hanno visto; e quindi due lupi, Geri e Freki, ai quali getta il suo cibo nelle cene del Valhalla visto che egli si nutre esclusivamente di idromele e di vino

fonte: Wikipedia
 
Top
0 replies since 26/6/2007, 18:22   133 views
  Share