La punizione, Attenzione: contenuto yaoi altamente erotico

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MarySaeba92
view post Posted on 29/3/2009, 18:06




Ispirata al manga: Death Note
Personaggi: L, Light
Genere: Erotico, romantico
Rating: direi +16 °-°
Note: Shot, Yaoi <3



Sentiva la manetta a contatto con quella che racchiudeva il polso del ragazzo steso al suo fianco.
Il tintinnio metallico, l'acciaio freddo. Il suo respiro era regolare e la sua pelle calda.
Fissò il suo collo e la sua clavicola, lasciati scoperti dalla maglia color bronzo.
Le pupille nerissime scivolarono fino al suo viso, che poteva vedere solo in parte, poiché voltato a destra.
“Stai dormendo, Light-kun?” chiese con voce bassa e rauca.
L'altro rispose con un sospiro fin troppo studiato per essere spontaneo e dovuto al sonno.
Non stava dormendo. Il suo petto si alzava e abbassava a ritmo lento, Light non voleva che il detective scoprisse il suo cuore mentre batteva pazzamente.
Era velocissimo, Light sentiva quasi dei crampi allo stomaco. Questi effetti gli suscitava la vicinanza con L, il fatto di trovarsi in un letto a una piazza e mezzo solo con lui, nel silenzio assoluto dell'alba.
Ispirava ed espirava intimandosi di stare calmo. Non c'era motivo per cui agitarsi.
Forse. Sapeva che L lo stava fissando, con quei suoi occhi simili a profonde caverne in cui era facile smarrirsi. Light deglutì. Si stava riscoprendo attratto da lui.
Voltò appena il capo e si ritrovò incollato allo sguardo del rivale, che sosteneva la testa con la mano e il gomito appoggiato al cuscino.
Non sapeva se il suo fosse un sorriso di scherno o di semplice sarcasmo. Light si sentì avvampare e si tolse la maglia, colto da un gran calore. Era tutto molto strano.
L seguì con meticolosa discrezione la linea del suo collo, la curva delle sue spalle, i suoi pettorali ben fatti, con una leggera peluria bionda che incornicava i capezzoli scuri, il ventre e il piccolo ombelico tendente all'ovale.
“Hai caldo, Light-kun?” chiese con una punta divertita. Light annuì, tentando di controllare il suo affanno. Aveva paura, e più cercava di imporsi la calma, più si chiedeva che diamine sarebbe successo.
L sembrava al contrario totalmente a suo agio. “Light-kun...se tu fossi Kira, me lo diresti?” Light sentì un nodo in gola. “Se ora tu mi dicessi che sei Kira...prima che tu possa uccidermi, vorrei infliggerti la mia personale punizione” disse con tono quasi malvagio. “H-hai fatto uno strano sogno, L? Come puoi pensare che...”
Gli occhi di L si sbarrarono e colpirono Light come un pugno al ventre.
“Io sospetto di te, Light-kun. Anzi, io sono sicuro che tu sia Kira, Light-kun. Tu sei così abile...io non ho prove. Ma io non sbaglio mai. Sono capriccioso e ho deciso di puntare su di te. So che ho ragione. E tu...perchè stai sudando?”
Light si passò la lingua sulle labbra. “Va bene, Ryuzaki. Io sono Kira, se tu vuoi che lo sia. Vorrei sapere come hai intenzione di punirmi” Il cuore gli batteva nel cervello, stava impazzendo. Si chiese come fosse possibile essere arrivati a quel punto, che diavolo avevano, quella mattina.
La mano di L si attardò sul suo viso e le sue labbra si allargarono in un sorriso più inquietante del primo.
“Light-kun...io rido ma dentro tremo e piango. Non voglio che tu sia Kira. Lo sai perchè? Perchè anche se sembra impossibile...io mi sono innamorato”
Light cessò di respirare. Il fiato gli si mozzò in bocca, sentiva gli occhi bruciare e diventare lucidi. Le dita di L si muovevano sulla sua guancia delicatamente, il dito indice accarezzava il sopracciglio, il naso, il labbro inferiore, il mento.
L fissava le sue labbra socchiuse. Light desiderò che lo baciasse. Un piccolo, piccolissimo movimento. La sua lingua fuoriuscì appena e lambì il dito di L.
Dapprima il contatto fu amarognolo; poi le papille di Light si abituarono al suo sapore e lo trovarono dolce, succoso. Faceva girare la lingua attorno al dito, chiuse gli occhi.
L stava immobile. Improvvisamente ritirò la mano. “Non sono io, che devo essere punito, Light-kun” Lo sguardo era ancora calamizzato dalle labbra umide di Light.
L si accostò e tracciò il contorno delle sue labbra rosate con la sua lingua chiara e snella.
“Sai un po' di me...”
Gli scostò una ciocca dietro l'orecchio. Gli posò un leggero bacio sulle labbra. Ancora uno. E un altro. Baci piccoli e piuttosto rapidi. Light s'irritò, gli prese il viso e lo baciò seriamente. Muoveva la testa a destra e a sinistra, limitandosi dapprima a cogliere il suo respiro, poi cercando la sua lingua, che pochi istanti prima l'aveva fatto fremere semplicemente sfiorandolo. L sembrava non aspettasse altro, lo baciò con passione, quasi paralizzando Light, perchè non immaginava che lui fosse così.
Di solito era lui a sovrastare le donne con cui andava a letto, unicamente per soffisfare un bisogno sessuale istintivo. Con L era totalmente diverso.
Era lui a tenere le redini del gioco, e stavolta Light si sentiva la sua pedina, il suo giocattolo personale. Aveva timore, il cuore gli scoppiava in petto. La lingua di L s'intrecciò con la sua, in un fuoco in continua crescita.
L cambiò obiettivo e si abbassò a leccargli il mento, poi il collo, dove lo mordicchiò.
Le mani vibrarono sulle spalle e sulle braccia, Light aveva la pelle d'oca.
L posò dei piccoli rapidi baci lungo il suo sterno e con una mano lo accarezzò sul petto e sul fianco. Si avvicinò con la bocca a uno dei suoi capezzoli e la lingua iniziò a rotearvi intorno, poi succhiò leggermente, le dita stuzzicavano l'altro. Lo solleticò lungo la pancia. Andò su e giù per lo stomaco, Light era scosso dai brividi, toccato spesso dalla sua manetta gelida in contrasto con la sua lingua bollente.
Light decise che era stanco di subire senza replicare.
Lo tirò su e lo baciò con foga, dimenticando ogni inibizione, quasi strappandogli la maglia di dosso. L sussultò ridacchiando, esponendo il suo candore agli occhi brucianti dell'amante.
“Light-kun, è possibile amare un nemico?” Light fece finta di non aver sentito.
In quel momento gli interessava solo di possederlo.
“Ho detto che sono io a doverti punire, Light-kun” si strofinò sul suo basso-ventre, avvertì il suo rigonfiamento e sorrise.
Si avvicinò al suo orecchio e lo morse appena. “Io ti voglio, Light-kun...”
Sbottonò i pantaloni. “Ieri eravamo molto stanchi e ci siamo addormentati con i vestiti...” Light fu sollevato di poter liberare la propria eccitazione. Era strano ma bellissimo.
Si irrigidì: L aveva preso a massaggiarlo, da sopra i boxer. Voleva sentire il suo tocco senza la stoffa, i suoi polpastrelli appena sudati...e poi la sua bocca avvolgente e affamata. L sembrò leggergli nel pensiero, lo guardò come in cerca di una conferma e lo spogliò del tutto. La mano percorse tutta la sua lunghezza, lo sentiva pulsare e scaldarsi.
L si abbassò a baciarne la punta. Con la sua magica lingua lo accarezzò girando per tutta la circonferenza. Poi lo leccò tutto, come fosse un ghiacciolo, e Light si sciolse in gemiti di piacere assoluto. L leccò e mordicchiò anche i testicoli, amando il suo sapore.
Sollevò il capo e si avvicinò al suo viso. “Tu...sai di me...?” rantolò stringendo il lenzuolo. L lo baciò con trasporto. Light era abbandonato alla sua volontò, con le braccia e le gambe aperte, mentre L lo toccava dappertutto, come volesse marcare e sottolineare che quel corpo era suo.
Light credeva di morire. Amava ciò che L stava facendo. Amava L.
“Io sono abbastanza forte, Light-kun...lo sai?” Gli leccò l'orecchio, alternando piccoli baci a carezze intime. “Io sembro più fragile e debole di te...ma quando punisco non perdono” “P-punisci tutti così...?” mormorò punto da gelosia.
Lo fissò negli occhi. “Non amo mica tutti” Un altro pugno, per Light.
“Adesso...io...ti avrò...Light-kun...” Gli accarezzò una natica.
Infilò un dito. Trovò la sua fessura rimase lì a sfiorarla.
Light serrò un grido. Si faceva strada nel suo spazio più intimo.
Impiegò almeno un minuto prima di abituarsi a quell'estraneo. Lo avrebbe avuto dentro di sé. Dolore e piacere. Insieme, avrebbe pianto e urlato dalla gioia di essere totalmente, solamente di L. Era eccitato da morire, L spingeva il suo dito e lui gemeva.
“L...Ryuzaki...cazzo, prendimi!” “Il desiderio del condannato...”
L si posizionò dietro di lui. “Ti farà un po' male...ma d'altronde non puoi sperare di essere punito senza soffrire...”
Light scoprì di avere la bocca secca come il deserto. L mise una mano sul fianco e l'altra vicino alla bocca di Light. Come prima, Light iniziò a leccarglielo, a mordicchiare i polpastrelli magri, a scavare negli incavi tra un dito e l'altro.
L entrò.
Light spalancò occhi e bocca. Stava morendo.
Credette di sentirsi come le persone colpite da attacco cardiaco che lui stesso aveva eliminato. L lo stava uccidento: ma si accorse che il suo cuore batteva ancora.
“Ah...ah...” si lamentò in un gemito soffocato. L gli accarezzò il viso. Light sentì il corpo dell'amante tremare. “L...Ryuzaki...”
L tirò su col naso e iniziò a spingere. Anche Light tremava. Ma Light constatò che L stava...piangendo.
“Perchè...perchè devo amare Kira...perchè voglio punirti ma non voglio farti male...Light-kun...perchè sei apparso. Perchè io non sono normale...” singhiozzò mentre lo riempiva e lo faceva godere.
Singhiozzava forte, graffiandosi la gola, quasi ringhiando.
“Ryuzaki...” anche a lui scese una lacrima. L lo strinse a sé, il suo petto sulla sua schiena ampia, incastrato dentro di lui.
Piangeva, e lo amava. Light perse fiato, lo riacquistò, arrossì, amò sentirlo così vicino, così suo.
Non poteva ucciderlo.
Fare a meno di lui...no.
Gridarono entrambi. L si svuotò, L lo baciò sul collo e sulle spalle.
Light si girò e lo baciò, le sue labbra erano salate ma dolcissime.
Light chiuse gli occhi.
“Volev o che stessi male...ma ho punito me stesso. Kira...Light-kun...”
Light sentì le sue parole lontane.
Sussurrò pianissimo: “Ri-nun-cio”
L lo udì a malapena. “Light-kun...” I suoi occhi non erano più gelidi. I suoi caldi noccioli brillavano. “K-Kira...” “No, L. Light-kun...”
L non capiva. Light era Kira. Ma non era più come prima.
“Light-kun...” ripeté tremulo.
Gli asciugò le lacrime. “Il mio L...”
L lo baciò sul collo e l'abbracciò, diventando un tutt'uno con lui.
Non capiva. Capiva solo di amarlo con tutto se stesso.
Si addormentò, stanchissimo, ma si sentiva felice.
Light sorrise dolcemente, accarezzandogli i capelli, vedendolo rannicchiato contro di sé, avvolgendolo fra le sue braccia.
“Ti amo, L”

FINE
 
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