| Questa splendida shot non appartiene a me ma al Sommo Yoda, il quale l'ha postata su un altro sito, dandomi l'esplicito consenso di postarla qui. Cosa potrebbe frullare nella testa di Inuyasha quando Kagome si infuria perchè lui va a trovare Kikyou?
Ho scritto queste righe immaginandomi Inuyasha alla sera, alla fine della giornata nella quale Kagome gli ha fatto quella piazzata tremenda all’inizio dell’episodio 158.
La scena comincia con il resto del gruppo che aspetta Inu il quale è andato nell’ultimo luogo in cui si è incontrato con Kikyo e si preoccupa pensando (correttamente) che non si sia ancora ripresa dal veleno del miasma, mentre gli altri (specie Shippo) dicono quanto è brava Kagome ad aver lasciato andare Inu da solo (privacy zero). Shippo sta dicendo qualcosa sul fatto che Inu non dovrebbe andare dietro alla sua donna del passato (farti gli affari tuoi no uh?) quando Inu arriva e lo spedisce nella stratosfera con un calcio (vai vai!). Queste sono le battute che seguono tra Inuyasha e Kagome (Inu in piedi, Kagome accucciata a terra): K: And? What did you talk about? E? Di che avete parlato? I: Kikyo … wasn’t here. Kikyo … non c’era. K: You don’t have to lie about it. Non hai bisogno di mentire su questo. I: Why would have to lie? Idiot. Perché dovrei mentire? Idiota. K: Osuwari. Kagome si alza mentre lui è a terra e comincia: I: tu … K: a cuccia. K: After someone shows burdens consideration to lets you go off by yourself. Osuwari. Dopo che qualcuno mostra tanta considerazione e ti lascia andare da solo. A cuccia. K: The least you can do is say what you spoke about! Osuwari. Il minimo che puoi fare è dire di cosa avete parlato. A cuccia. K: There’s no point in being worried about you! Osuwari. Non ha senso essere preoccupata per te! A cuccia. Tutti danno ragione a Kagome e Inu, rialzandosi, li maledice tutti.
Ho buttato giù queste righe d’un botto ieri sera, 3 luglio 07, dopo che mi stavano ronzando in testa da un paio di giorni. Forse Inuyasha sembra un po’ troppo profondo? Ma credo che possa anche esserlo, in fondo quel suo essere arrogante, indifferente e impulsivo è anche una maschera sotto la quale nasconde i suoi passati dolori.
Sono solo, sul ramo di quest albero. Essere solo è un’abitudine che odio, ma di cui ora ho bisogno. Perché tu non sembri capire il prezzo che mi chiedi di pagare. Sono abituato a pagare per la colpa di essere ciò che sono. Fin da bambino, ho pagato e pagato e pagato. La condanna è scritta negli occhi di tutti coloro che ho conosciuto, con l’eccezione di mia madre. La colpa di essere un mezzo demone, negli occhi degli esseri umani. La colpa di essere un mezzo uomo, negli occhi dei demoni. Fino a che conobbi lei. Lei, che seppe riconoscere, prima di me, un proprio simile. Amico, fratello … innamorato. Finalmente accolto, accettato, amato di un amore senza condizioni. Poi … il dolore del tradimento più crudele, assurdo, insopportabile. Il mio cuore divenne cenere, fredda cenere. Così tu mi trovasti. Liberasti il mio corpo. Liberasti il mio cuore. Kagome. Mi guaristi quando credevo di essere al di là di qualunque speranza di guarigione. Ti amo per questo, e per la tua allegria, e la tua bontà, e le tue risate. Davvero non lo vedi? Ma lei è tornata in questo mondo. Non capisci cosa provai, quando venni a sapere per la prima volta dell’esistenza di Naraku? Odio? Paura? Stupore? Sollievo … Sì. Ubriaco di sollievo. E al mondo intero avrei voluto gridare, urlare fino a lacerarmi la gola … Lei non mi ha mai tradito! Non mi ha mai ingannato! Vera, ogni parola d’amore uscita dalla sua bocca! Ogni sguardo colmo d’affetto! Ogni gesto di tenerezza. Veri i suoi abbracci! Autentico, il suo bacio! Davvero, lei mi aveva accolto per quel che sono. Non mi ero ingannato! Che felicità … Perché do senza tregua la caccia a Naraku? Perché lei era mia! Lei è mia, e io sono suo. Il dannato ci ha strappati l’uno all’altra. Si è preso il nostro futuro e ne ha fatto polvere. E io lo ucciderò per questo. E ora lei cammina di nuovo su questa terra. Credete, tutti, che io sia proprio uno stupido? Che non sappia che lei è ormai morta? Che non sappia che non possiamo avere più un futuro nostro in questo mondo? Ma quel che la mia testa sa, il mio cuore non vuol capire. Il mio cuore sa solo che lei è di fronte a me, bella come il cielo. Il mio cuore sa solo che la rivuole, vuole che le mie orecchie odano la sua voce, che le mie mani tocchino la sua pelle, le mie labbra i suoi capelli. Lei mi scaccia, ma io riesco a pensare solo ai suoi occhi, il giorno prima di essere inchiodato per cinquant’anni su quel tronco, e la promessa in essi racchiusa, di essere mia per il resto delle nostre vite. C’è una tempesta nella mia anima, che non vuole estinguersi. Il suo nome è Kikyo. E’ un turbine che mi tormenta incessante. Poi ci sei tu. Se lei è la Tempesta, tu sei la Pace che segue la Tempesta. Credi che non sappia cosa provi per me? Kagome … mia Pace. Con te è tutto più semplice, naturalmente. Tu sola hai il potere di ripararmi dalla pioggia e dai fulmini. Ma non capisci … Oppure non vuoi? I momenti in cui il petto sembra quasi scoppiarmi, di dolore e nostalgia? Allora io ho bisogno di rivederla. Né lei, né tu, lo vorreste, ma io non posso farne a meno. Ho bisogno di lei. Io sono un cacciatore. Devo stanare l’amore che lei ancora custodisce per me. Ne ho fame. Ne ho sete. So che c’è. Lo sento nell’aria, come una pista troppo irresistibile per potere essere ignorata. So che ti faccio soffrire, Kagome, lo so. Ma quando torno da te, come sempre faccio … Il tuo viso è un’accusa. Il tuo corpo mi respinge. I tuoi occhi hanno già formulato una condanna senza scampo. Non capisci perché torno da te, sempre? Ma se la mia Pace diviene il mio Tormento, dove altro potrò trovare rifugio? Io non posso dirle addio, è troppo presto. Ma ogni volta tu sei pronta a versare sale sulla mia ferita. Come puoi aspettarti che guarisca? Lo so. Devo pagare per le mie colpe. Ne sono abituato. Il mio cuore è diviso a metà come la mia discendenza. Devo pagare la colpa del mio sangue diviso. Devo pagare la colpa del mio cuore diviso. Sono colpe che non ho scelto di portare sulle mie spalle, ma delle quali mi è chiesto di pagare. Non ti dirò mai … a nessuno di voi … quando torno dopo averla incontrata … quanto simili siano i vostri sguardi a quelli del mio fratellastro e della sua corte. Distacco, gelo, pena, dolore … perfino disprezzo. Ecco, qualcuno che non sa comportarsi. Ecco, qualcuno che agisce in modi incomprensibili, non uno di noi, non del tutto … Non c’è pietà per me, in quei momenti, e io questo lo accetto, è una cosa che conosco da tutta una vita. Ma non c’è pietà neppure per lei! Questo, non ve lo posso perdonare. Lo so. Devo pagare e pagare e pagare. Aspetto inutilmente da te un’assoluzione che so non mi darai mai.
FINE
Riporto anche un pensiero che approvo in toto che Yoda mi ha scritto proprio quando gli ho chiesto il consenso di poter postare questa shot:
Il mio era un di rendere giustizia a Inuyasha (eh sì, in quel caso proprio a Inuyasha che a rotazione viene accusato di essere indeciso, stupido, insensibile, senza degnarsi di prendere in benché minima considerazione l'enormità del dolore del suo lutto).
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