Black Hunter, Long fic (13 capitoli) ispirata a City Hunter

« Older   Newer »
  Share  
MarySaeba92
view post Posted on 4/6/2009, 17:40




Ispirata al manga: City Hunter, di Tsukasa Hojo
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Erotico, Romantico
Rating: Per tutti/qualche capitolo v.m 14


Introduzione: Quella che vi presento è una What If. Cosa sarebbe successo se anche Kaori, come Ryo, fosse sopravvissuta all'incidente aereo accaduto in America Latina e Shin Kaibara avesse allevato entrambi i bambini come guerriglieri? Cosa sarebbe successo se anche Kaori fosse divenuta un soldato? Il legame fra Ryo e Kaori è ugualmente forte?
Se sono riuscita a scrivere questa fanfiction è soprattutto merito di Black Lagoon, il bellissimo e originale manga di Rei Hiroe Sensei...infatti per designare Kaori mi sono ispirata un sacco a Revy, la protagonista di BL!
Buona Lettura ^_^


Capitolo 1: Infanzia nella giungla

Luglio 1970, Perù


Il silenzio regnava nella foresta.
Dopo la grande esplosione, solo il continuo pigolio degli uccelli dai colori variopinti.
Qualche roditore avanzava con discrezione.
Un aereo, precipitato. L'ala destra praticamente disintegrata, fumo nefasto saliva verso il cielo di un chiaro turchese.
Passi concitati e rapidi. Uomini armati di fucili, con tute mimetiche e svariati chili di munizioni.
“Si trova qui!” gridò uno dei mercenari, con voce dura e ferma. I soldati fecero spazio ad un uomo, più anziano degli altri, doveva essere intorno alla cinquantina.
Indossava una tuta nera con il colletto grigio. Non sembrava armato e aveva delle belle scarpe nere.
“Non ci sono superstiti?” domandò l'uomo.
“Non abbiamo ancora controllato, signore. Tuttavia è assai difficile che qualcuno sia sopravvissuto. Abbiamo calcolato che l'aereo è precipitato ad una velocità di 240 km/h”
L'uomo faceva di sì con la testa, riflettendo sulle sue parole.
Ad un tratto, qualcosa si mosse fra i cespugli. I soldati spianarono le armi.
L'uomo più anziano prestò attenzione al rumore delle foglie calpestate. I soldati abbassarono i fucili solamente quando quelle fece loro un cenno con la mano.
“Calma ragazzi...non vedete che sono due bambini?” disse con un sorriso fra l'intenerito e l'ironico.


Aveva ragione. Si trattava di due bambini. Un maschio e una femmina.
Il primo, con una felpa blu e pantaloni dello stesso colore. I capelli corvini e gli occhi neri, sorpresi ed interrogatori.
La bambina era intimorita e fissava i soldati con un paio di grandi, confusi occhi di un chiaro castano, le labbra secche e i capelli corti, color mogano.
La piccola indossava una camicetta bianca con sopra una giacchina rosa e una gonna rossa. Le tremavano le mani e stava molto vicina al bambino.
Dovevano avere cinque anni.
Avevano il viso e gli abiti molto sporchi, il ginocchio destro della bambina era ferito.
L'uomo si avvicinò e i due sollevarono il capo per guardarlo in faccia. Quello si abbassò.
“Voi...eravate su quell'aereo?”
Non risposero, ma il bambino fece un impercettibile cenno con la testa.
“Come vi chiamate?”
La bambina si scostò leggermente dal coetaneo e infilò la mano nella tasca interna della giacca. Porse all'uomo un foglietto.
“Kaori Makimura. Sei giapponese, piccola”
Kaori non annuì, ma l'uomo notò che si era un pochino rilassata.
“E tu, ometto?” Il bambino strinse i pugni.
“Io...non ho un biglietto come il suo...ma so per certo di chiamarmi Ryo Saeba”
“Ryo Saeba e Kaori Makimura”
L'uomo si alzò e gettò un'occhiata all'aereo.
“Io sono Shin Kaibara, sono giapponese come voi” Poi si rivolse a due soldati. “Torniamo al rifugio, non è sicuro stare qui. Fate in modo che non accada loro nulla” disse perentorio.


Marzo 1980


“Non ti azzardare a sbirciarmi!” Kaori si affrettò ad indossare una camiciola bianca, che le arrivava fin sopra il ginocchio.
Ryo balzò fuori da un cespuglio. “Ma chi ti sbircia, egocentrica che non sei altro?!”
Kaori lo spruzzò con l'acqua del fiume. “Che ci facevi laggiù?!”
“Mi assicuravo che nessuno si avvicinasse a te!” rispose prontamente, lanciando un breve sguardo alle gambe di lei. Kaori se ne accorse e sorrise smaliziata.
“Ma che gentile...”
Ryo scosse il capo, divertito.
Kaori era cresciuta proprio bene. Era più bassa di lui di circa venti centimetri, era longilinea e aveva la pelle lattea.
A Ryo piaceva molto. Gli piaceva la sua risata, il tocco delle sue mani, i suoi occhi ridenti.
La vide strofinarsi i capelli corti con un asciugamano. Il taglio di Kaori era insolito per una ragazza, ma a lei stava divinamente, perché risaltava il suo minuto viso ovale e i suoi occhi da cerbiatta.
Kaori sorrise e sospirò. “Mi sento proprio fresca!”
Scoppiò di nuovo a ridere. Ryo aveva un'espressione così buffa!
Ryo era il suo migliore amico, il suo confidente...era tutto per Kaori.
Era anche incredibilmente bello, alto e forte, sempre pronto ad aiutarla e a scoccarle un dolce sorriso. Kaori si sedette sull'erba, accanto a lui e respirò a pieni polmoni.
“Ehi, quella nuvola sembra uno di quei bigné che Shin ci porta la domenica mattina” esclamò sistemandosi sui gomiti.
Ryo non disse nulla, ma era sereno e tranquillo. Osservò Kaori si fermò a studiare il suo volto pacato, gli occhi chiusi e le labbra distese in un calmo sorriso.
Ryo indossava i pantaloni a fantasia mimetica e una t-shirt verde scura.
“Si sta davvero bene oggi...” mormorò il ragazzo.
Appena terminata la frase, i due videro un soldato giungere col fiato grosso.
“Che succede Steve?!” “Prendete armi e munizioni! I nemici sono al rifugio!”
I visi dolci dei due ragazzi si incupirono.
Ryo passò le due M6092F da nove millimetri, dette anche semplicemente Cutlass, e si affrettò a riempire le sue Colt Python 357 Magnum e 44 Magnum della Smith & Wesson.
Kaori controllò che le pistole fossero cariche. Entrambi corsero fino al rifugio. Si trattava di un enorme prato circondato da piante possenti che dovevano celarlo.
Alcune case di legno e ferro erano le abitazione dei soldati, una delle quali era di Shin, che viveva con Ryo e Kaori.
Shin aveva insegnato ai ragazzi le tecniche di guerra, perché i giovani avevano capito fin da subito in che circostanza erano finiti.
Erano diventati veloci come lepri, abilissimi con le armi, e il loro sesto senso era sempre sveglio e pronto.
I soldati nemici stavano combattendo contro i loro compagni.
Ryo e Kaori avevano quindici anni.
“Fai attenzione Kaori!” le raccomandò Ryo. Kaori annuì, ed entrambi contribuirono alla successiva raffica di proiettili.
Erano tutti e due molto bravi, Ryo aveva una mira infallibile, mentre Kaori era più impulsiva, selvaggia e meno precisa, ma ugualmente rapida.
Uno dei nemici le puntò addosso un mitra, ma prima che potesse sparare, lei spiccò in aria con un salto fenomenale e gli rifilò un calcio in piena faccia, per poi ucciderlo.
Un altro era in procinto di colpirla, ma lei gli sparò in testa in una frazione di secondo.
Corse dietro ad un albero per caricare le pistole.
Scorse Ryo, circondato da ben cinque nemici. Tirò fuori dalla sacca a tracolla una granata.
“Ryo, levati da lì!” Lui obbedì e Kaori lanciò la bomba. Ryo la raggiunse.
“Sei in debito con me” gli disse.
Ryo le infilò due caricatori nuovi nella sacca. “Ora l'ho saldato”
Le carezzò la guancia, togliendole qualche goccia di sangue.
“La mia granata li ha sistemati” commentò lei con il fiatone. Ryo estrasse di nuovo la pistola e sparò davanti a sé. Kaori si voltò e vide un uomo biondo cadere giù dal ramo di un albero.
“Ehi, non voglio avere debiti con te”
Gli posò le mani sulle spalle e lo baciò lievemente sulle labbra.
“Ora ho saldato anche io, che ne dici?”

TO BE CONTINUED...
 
Top
0 replies since 4/6/2009, 17:40   88 views
  Share